L’orgoglio dell’occidente può portare a nuove regole
Domani, 23 maggio 2022,
di Mario Giro (politologo)
Un nuovo ordine mondiale?
E’ evidente perché gli occidentali sono cosi infervorati per la guerra in Ucraina tanto da accalorarsi sulle armi e quasi scordare che un negoziato con la Russia succederà inevitabilmente al
conflitto: l’inaspettata e forte resistenza ucraina ha ricordato loro che ci sono valori per i quali vale la pena battersi e ha ridato a tutto l’occidente l’orgoglio del proprio modello dopo anni di depressione.
Se c’è qualcuno, abbastanza esterno alla tradizione culturale democratica occidentale pronto a combattere per averla, ciò significa che si tratta di un talento e non di qualcosa di “obsoleto’, secondo la definizione di Vladimir Putin. L’occidente, scoraggiato da decenni di impoverimento e perdita di centralità, umiliato dall’emersione di nuove potenze dal modello autoritario e alternativo, ritrova a Kiev la propria fierezza e, con essa, la propria unità.
Il risveglio
Tra l’altro ciò spiega perché tra gli europei i più esaltati siano proprio coloro più in cerca di identità e timorosi del futuro. Tutto questo è positivo: il risveglio dei sonnambuli ridona forza e contenuto alla democrazia.
Nella storia è già accaduto: è proprio delle democrazie non essere mai pronte davanti all’aggressione ma di riuscire a sviluppare una reazione incredibile, quella della libertà.
Errori che rimangono
Tuttavia ciò non basta a costruire il futuro pacifico e giusto a cui mirano tutti i democratici. Dobbiamo innanzitutto riconoscere i nostri errori: l’aggressione russa non cancella le guerre sbagliate che l’occidente ha imposto al mondo, ad esempio in medio oriente o nord Africa. C’è poi da pensare all’alternativa: non si può né immaginare un ritorno all’indietro né continuare con il sistema attuale. Troppa disuguaglianza (che produce rancore e rabbia) e troppa arroganza contro le altrui identità ci hanno condotti nell’attuale situazione di stallo.
Per il futuro
Seppure la guerra in Ucraina è un fallimento per la Russia, la resistenza e il successo militare ucraini non risolvono tutti i problemi. Servono con una carta urgenza altre due cose: un nuovo modello economico non predatorio come l’attuale cioè che non aumenti le diseguaglianze: un parallelo sistema di sicurezza internazionale che non escluda ma coinvolga.
Sono temi molto difficili. Nel primo caso si tratta di superare l’iperliberismo con una nuova forma mista che assicuri a tutti beni di prima necessità e basi socio-sanitarie egualitarie di partenza, incluse quelle educative. Non esiste meritocrazia che possa funzionare senza tale libello basico egualitario.
Nel secondo caso occorre mettere mano a un accordo di regole internazionali condivise: non è più accettabile che si inneschino guerre e crisi, sia interne che esterne, da parte di nessuno. L’Onu potrà funzionare efficacemente solo a tali condizioni. Sono entrambi processi complessi, da affrontare in modo incrementale. Per ora nessuno ha la bacchetta magica: si potrà fare solo insieme.
(Mario Giro)
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