AidWatch 2021: l’aiuto europeo ristagna ed è sempre più guidato dalla politica
Info Cooperazione, 7 ottobre 2021 – Nonostante il panorama dello sviluppo globale sia in piena evoluzione, l’Unione europea e i suoi Stati membri restano inattivi e non mostrano nessun progresso verso gli impegni presi. Dal 2005 ad oggi, l’UE non è riuscita a raggiungere gli obiettivi di aiuto concordati a livello internazionale nonostante l’aumento della povertà globale (entro fine 2021, 140 milioni di persone in più saranno in condizioni di povertà estrema) e la pandemia da Covid-19. Nel 2020, l’APS dell’UE è stata dello 0,50% della sua RNL (ricchezza nazionale lorda) – un aumento dallo 0,42% rispetto 2019, tuttavia, questo aumento è stato il risultato della economia in contrazione a causa della pandemia globale.
A certificare queste tendenze con dati alla mano è il 17° rapporto annuale AidWatch della Confederazione europea delle ONG – Concord Europe. Un rapporto che ha da sempre l’obiettivo di advocacy di sensibilizzare i decisori a livello europeo sull’aiuto allo sviluppo fornendo dati e analisi approfondite anche a livello paese.
Secondo gli estensori i paesi donatori dell’UE hanno risposto in modo non uniforme alla pandemia: nonostante le pressioni per tagliare i budget per gli aiuti, alcuni Stati hanno superato l’obiettivo dello 0,7% o hanno aumentato notevolmente i finanziamenti. Donatori importanti come Francia e Germania, hanno però scelto di finanziare soprattutto attraverso prestiti piuttosto che sovvenzioni e c’è una crescente preoccupazione che altri paesi donatori potrebbero seguire questo esempio.
Il rapporto fornisce un’analisi dettagliata della quantità e della qualità dell’APS dell’UE per tutto il 2020 su domande chiave: È abbastanza? È impiegato correttamente? È efficace? È incentrato sull’uguaglianza?
Sebbene gli aiuti gonfiati in tutta l’UE stiano diminuendo, non lo stanno facendo abbastanza rapidamente. Ai livelli attuali, se si conteggia solo l’APS effettivo, l’UE non raggiungerà l’obiettivo di spendere lo 0,7% della RNL in APS fino al 2038. Ci sono segnali preoccupanti che l’iniziativa Team Europe (1) non sia all’altezza se confrontato con tutti e quattro principi di efficacia dello sviluppo. Il livello di ownership dei paesi partner sembra, nella migliore delle ipotesi, nominale e la società civile è stata finora ampiamente esclusa dal processo. Ci sono stati solo piccoli cambiamenti verso un APS europeo incentrato sull’uguaglianza e non sono affatto sufficienti per frenare le crescenti disuguaglianze che sono state ulteriormente aggravate dalla pandemia globale.
Sul fronte italiano il focus dedicato al nostro paese sottolinea come i livelli di APS rimangano la sfida più importante e che l’ultima Legge di Bilancio 2021/2023 non ha dato alcun contributo ad aumentarli significativamente. I numeri dell’aiuto italiano restano gonfiati dai dati del Ministero dell’Interno per i costi dei rifugiati nel paese. Non ci si aspetta una grande performance nei prossimi anni da parte dell’Italia anche se è incoraggiante il recente annuncio del primo ministro Draghi sui 300 milioni di euro in più per i vaccini nei paesi poveri e 200 in più su cambiamento climatico e la salute che verranno impegnati nei prossimi anni. Un grande miglioramento rispetto ai 98 milioni di dollari che l’Italia ha speso nel 2020 per il COVID-19 in aiuto e rispetto a un trend che vede il nostro aiuto decrescere per il terzo anno consecutivo a un misero 0,22%.
Secondo Concord l’iniziativa Team Europe ha rafforzato la tendenza dei governi donatori dell’UE a fare politica con gli aiuti. Sempre più l’APS è contrassegnato da obiettivi politici che possono compromettere la qualità dell’APS dell’UE ed essere incoerente con i valori dell’UE. Ad esempio, negli ultimi anni, l’agenda di molti paesi su migrazione la sicurezza dell’UE hanno deviato l’APS dal suo scopo principale di ridurre le disuguaglianze applicando una condizionalità sul tema migratorio.
È questo il messaggio politico che questa edizione di AidWatch vuol far emergere, non a caso il titolo di questa edizione è “Building partnerships or playing politics with aid?”. Concord vuole incidere in particolare sull’attuazione del Global Europe, il fondo dell’UE di 79,5 miliardi di euro per lo sviluppo globale fino al 2027, che secondo le ONG deve garantire un’implementazione che risponda ai bisogni reali che esistono nelle comunità del sud globale e non alle esigenze politiche di breve termine della Commissione Europea.
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(1) Il Team Europe è un pacchetto di aiuti in risposta alla crisi pandemica e rivolto ai paesi partner dell’Unione Europea. È stato pensato per mettere in atto misure di vario genere, elaborate in un’ottica di risposta multilaterale coordinata insieme a Nazioni Unite, organizzazioni regionali – come l’Unione Africana -, istituzioni finanziarie internazionali, G7 e G20.
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